WWE SMACKDOWN: Il diavolo fa i coperchi...
Analisi Smack Down Live
WWE Pubblicato in data 05/06/2022 da Andrea Capruzzi
Nulla di fatto per Smack Down che, a poche ore da Hell in a Cell, non va a modificare ulteriormente la card dell’evento ma buttando l’occhio sul dopo Premium Event. Ma cosa sta bollendo in pentole del Blue Brand?
Apre la puntata la rivincita di settimana dei Browling Brous contro il New Day e Drew McIntyre vinto dal trio inglese ma che potrebbe portare ad un ulteriore scontro tra squadre nel tentativo di concludere la rivalità tra team, specie dopo che McIntyre ha dichiarato ufficialmente di voler sfidare Roman Reigns a Clash under the Castle. Dettaglio importante durante la contesa sono le parole dette da Xavier Woods che, prendendo le cuffie di Pat McAfee, dice di voler sfidare Ricochet per il titolo intercontinentale dopo aver archiviato la pratica con Sheamus e compagni; una sfida interessante ma che visto gli sviluppi dello scenario inerente al titolo intercontinentale, potrebbe lasciare intendere una faida tra il trombettista del New Day e il ring general, Gunther.
Continua il re packaging di Shanky( con tanto di nuovo ring attire)che questa settimana aiuta ad avere la meglio il suo compagno di squadra, Jinder Mahal, concedendosi poi a fine match un ballo con la ring annauncer (proibito sino a quel momento dal Modern Day Maharaja). Una progressiva cambio di personaggio che al momento lascia presagire pochi sbocchi utili futuri per i due, probabilmente orientati a diventare un possibile team da contrapporre agli Usos, senza però escludere l’ipotesi dello split.
Colpo di scena nel Six pack challenge valido per lo status di contendente numero uno per il titolo femminile che vede Natalya prevalere contro Raquel Rodriguez, Alyhia, Shotzi e la compagna Shyna Baszler ottenendo una title shot inaspettata visto quanto accaduto nelle scorse settimane e che vedevano favorite la Queen of Ace o la debuttante Rodriguez. Una vittoria quella da parte della figlia di Jim Neidhart che dimostra come il team creativo abbia voluto puntare su una veterana navigata come lei come sfidante di transizione capace magari di elevare Ronda, evitando di farla ripiombare nell'anonimato come successo dopo la faida con Charlotte Flaire andando nello stesso tempo ad interrompere una mancanza di occasioni valide per il titolo massimo della categoria che dura dal 2019( ovvero dal Submition Match di Summerslam contro Becky Lynch).
Ritorno in pompa magna per Madcap Moss che ufficializza il suo cambio di personaggio abbandonando battute e bretelle diventando più “spietato” tanto da perdere intenzionalmente per squalifica il match ottenuto con Happy Corbin la stessa sera dopo aver infierito su l’Ex collega con una sedia ma ottenendo un rematch per Hell in a Cell da Adam Pearce. Un ritorno quello di Moss molto interessante sia per la trasformazione della sua gimmick, diventata più seria e “pericolosa”,sia per quanto riguarda l’appoggio del pubblico che ha accolto la nuova versione di Moss.
Viene ufficializzato il match per settimana prossima valevole per il titolo intercontinentale tra il campione Ricochet ed il Ring General, Gunther, tramite due promo generici registrati dai due contendenti; un incontro che potrebbe quasi sicuramente sancire la fine del regno del One and Only, meritando quindi un palcoscenico importante come Hell in a Cell sia per dare più lustro alla vittoria di Gunther, facendogli vincere il titolo al suo debutto in un Premium Event. Fa storcere il naso anche la gestione del regno dell’ex Prince Puma, costruito si per lanciare un nuovo atleta nella Mid Card, ma che viene presentato come un fighting champion capace di difendere la cintura ogni settimana da chiunque ( anche da due avversari contemporaneamente) salvo però poi non difendere lo stesso per più di un mese.
Conclude la puntata il match valido per i titoli di coppia unificati tra gli Usos contro Riddle e Shinsuke Nakamura, vinto dai campioni che prima infortunano il nipponico ad una gamba e poi sfruttano la distrazione creata dal membro onorario della Bloodline Sami Zayn che fa partire la musica d’ingresso del Tribal Chief. Una serie di eventi che, nel caso di Nakamura, servono per rimandare la sua sfida contro l'ex Big Dog ad un futuro più lontano mentre l’intervento di Sami Zayn potrebbe essere messo alla base di una prossima rivalità tra i due. Promette bene invece la gestione di Riddle, mostrato con una atteggiamento molto più seria e che meno scherzoso sia quando rimasto a combattere i gemelli Samoani da solo sia nel post match quando cerca di vendicarsi su Zayn.
In sintesi, l’appuntamento settimanale con l’episodio pre Hell in a Cell non riesce ad appagare la visione dello spettatore ed aggiungere hype per la visione
dello stesso Premium Event dando a tratti l’impressione di stare a guardare un episodio di transizione più che di un ultimo appuntamento prima di un PPV. Un evento che sembra essere stato “snobbato” dal Blue Brand tanto da aggiungere un solo match alla card dello stesso e lasciando match interessanti, come quello valevole per il titolo intercontinentale, per la settimana dopo invece che per il PPV oppure senza nemmeno specificare quando sarà fatto nonostante si parli del secondo titolo più importante del roster ( come nel caso del match titolato ottenuto da Natalya contro Ronda). Pecca anche il lottato, che fatta eccezione per l’opener e l’ultima parte del Main Event. Un risultato che non sorprende visto il poco peso specifico che Smack Down ha ricoperto durante la costruzione della card dell'evento, penalizzato però dalla grande assenza si Roman Reigns costringendo ad un allungamento estenuante della faida per i titoli di coppia e le ripercussioni della vicenda di Sasha Banks e Naomi che hanno indubbiamente condizionato la faida per il titolo femminile. Una combinazione di eventi che indubbiamente ha minato l'idea originale per Hell in a Cell ma che la WWE non è riuscita a tamponare bene.