Do you remember Stardust?
APPROFONDIMENTI Pubblicato in data 16/05/2022 da Giammarco Biso
Ve lo ricordate Stardust?
Bene, ora cancellatelo completamente dalla vostra memoria.
Sarebbe inutile fare ancora paragoni con il passato, in quanto veramente fuori luogo e privi di senso. Non è la prima volta che dall'allontanamento - volontario o no - di una superstar WWE, quest'ultima si reinventa partendo da zero, creando un rinnovato interesse su se stesso: basti pensare a Drew McIntyre, che al ritorno "a casa" ha dominato la scena di NXT prima e nel main roster successivamente, vincendo una Royal Rumble e sconfiggendo Brock Lesnar nel main event di Wrestlemania, un'impresa in cui soltanto Seth Rollins, Roman Reigns e lo scozzese sono riusciti.
La narrativa è tutto, per lo sviluppo di un personaggio, o gimmick che dir si voglia, e sappiamo che spesso e volentieri in WWE è tutto in mano a Vince McMahon, che decide cosa funziona e cosa non va, cambiando frequentemente i piani e non permettendo la nascita e crescita organica delle superstar del futuro. È proprio di narrativa ciò di cui Cody aveva disperatamente bisogno: il figlio di Dusty Rhodes ha trovato la sua fortuna, letteralmente, rinascendo dalle ceneri di ciò che era rimasto. L'unione al Bullet Club è stata solo l'inizio per l'American Nightmare, alla quale poi è conseguito il coronamento come campione della Ring of Honor e un regno da campione degli Stati Uniti con la New Japan Pro Wrestling.
Ovviamente sappiamo tutti a cosa ha portato questa rinascita: nel 2019 Rhodes, insieme a Kenny Omega, gli Young Bucks e Tony Khan, fonda la All Elite Wrestling. Il suo ruolo di vice presidente gli permette di far fiorire la compagnia di Jacksonville, portandola ad essere oggi la principale alternativa alla WWE. Con tre regni da campione TNT all'attivo, Cody è stato spesso protagonista di momenti iconici nella - finora - breve vita della federazione, uno su tutti il suo ingresso in scena a Double or Nothing 2019, il primo pay-per-view targato AEW: vi ricorda qualcosa un trono distrutto da un martello? Sicuramente mandare un messaggio del genere a nientemeno che Triple H è stato un atto più che profetico, vista la conseguente crescita della neofita e la "vittoria" della guerra del mercoledì sera, che ha portato NXT ad andare in onda un giorno prima.
Ma si sa, ogni bella cosa deve giungere al termine, prima o poi: a gennaio del 2022, a sorpresa di tutti, Cody Rhodes dice addio alla AEW, portando con se la moglie Brandi. L'American Nightmare abbandona la creatura da lui nata, quel pargolo che in soli tre anni ha preso una visione e direzione completamente diverse da come lui aveva pianificato. Ma nella decisione di Rhodes di lasciare ciò a cui ha dato vita c'è di più: la voglia di riscatto, di scommettere su se stesso e sul nome della sua famiglia. E come ben sappiamo, la perdita di uno è il guadagno di un altro: e chi più di Vince McMahon ha da guadagnarci da questa situazione?
Il "vecchio marpione" ha mosso una pedina molto importante in campo, mettendo sotto contratto il vicepresidente esecutivo della compagnia concorrente: un messaggio molto forte, che fa capire che la WWE nonostante tutto è sempre un passo avanti. Niente "Dashing" ne maschere facciali, ne giovani affamati ne tantomeno facepaint e costumi bizzarri: l'American Nightmare è in WWE, esattamente come ha voluto lo stesso Cody. Fuochi d'artificio, costumi e theme song, tutto nato dalla mente di Rhodes, che grazie a questa rivoluzione saprà sicuramente portare alto il nome della famiglia Rhodes. D'altronde, il wrestling ha più di una famiglia reale.